L’Italia è famosa per il cibo squisito, ma anche per le diatribe che si sono create in merito alla paternità di alcuni piatti. È il caso dello gnocco fritto, conteso tra molte città emiliane, tra cui Modena, Bologna e Parma.
Se a Bologna si ordina la “torta fritta” probabilmente verrà servito un dessert, se a Modena si domanda una “crescentina” sulla tavola si paleserà una tigella. Perché lo gnocco fritto ha tanti nomi quanti sono i salumi con il quale lo si può accompagnare? E da chi è stato inventato questo piatto squisito?
Gnocco fritto: origine e storia
Bolognesi, parmensi e modenesi possono mettere il cuore in pace…lo gnocco fritto sembra essere nato per mano dei Longobardi!
Dopo la caduta dell’Impero romano, questo popolo conquistò, infatti, le terre emiliane e portò con sé nuove ricette e tecniche di preparazione mai viste. Fu grazie a questi insegnamenti che gli emiliani scoprirono gli innumerevoli usi dello strutto, ingrediente fondamentale nella creazione dello gnocco fritto che di lì a poco si diffuse a macchia d’olio valicando i confini della regione.
Per anni lo gnocco venne considerato ai pari del pane a tavola, poi divenne l’alimento base della colazione contadina, soprattutto durante l’inverno, perché molto ricco e nutriente.
Lo gnocco fritto modenese
A dispetto della grammatica italiana, a Modena e Reggio Emilia la parola “gnocco” deve essere esclusivamente accompagnata dall'articolo “il”.
“Il” gnocco modenese viene preparato utilizzando pochi e semplici ingredienti come farina, strutto, acqua gassata, sale e Lievito. Un ulteriore ingrediente che non rientra nella preparazione dell’impasto, ma è d’obbligo consumare a Modena, è un ottimo bicchiere di Lambrusco!
La crescentina bolognese
A differenza dello gnocco fritto modenese, quello bolognese prende il nome di “crescentina”. Anche gli ingredienti subiscono una leggera variazione perché viene aggiunto latte intero e olio. Nonostante queste piccole differenze, sia a Modena che a Bologna la crescentina si gusta non solo insieme ad affettati di ogni tipo, ma anche a formaggi sott’oli e sottaceti.
La torta fritta parmense
Il nome più particolare per indicare lo gnocco fritto è sicuramente quello utilizzato a Parma. “Torta fritta” rimanda all’abitudine che si aveva un tempo di spolverare lo gnocco con abbondante zucchero prima di mangiarlo a fine pasto. In seguito, poi, si iniziò a preferire la sua versione salata farcita preferibilmente con prosciutto crudo di Parma.
Che sia Crescentina, Gnocco Fritto o Torta fritta, l’importante è utilizzare il Lievito adatto come il Lievito S.Gennaro.